Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti.
Chi non conosce questa famosissima frase pronunciata da Andy Warhol? Ma quanti ne conoscono davvero il significato?
Un genio indiscusso, una figura tra le più controverse della storia, un’ossessione quella di Warhol che traspare attraverso le sue opere: quella “celebrità” che per lui è durata e continua a durare molto più di quindici minuti.
La mostra allestita presso il Complesso del Vittoriano a Roma ha riscosso talmente tanto successo da essere prorogata più volte, dal 3 ottobre le opere dell’artista che portò al massimo del successo la Pop Art, sono oggetto di interesse da parte di centinaia di visitatori italiani e stranieri che dall’inizio alla fine dell’esposizione si ritroveranno catapultati nei suoi anni d’oro.
Una grande e colorata “capsula del tempo”, così viene definita la mostra a lui dedicata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.
Non pensare di fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se gli piace o gli faccia schifo. Intanto mentre gli altri sono lì a decidere tu fai ancora più arte.
Marilyn Monroe, Liz Taylor, Valentino, Salvador Dalì, Mick Jagger, John Lennon, sono questi solo alcuni dei volti che Warhol rappresentò e fotografò imprimendoli su delle polaroid che hanno fatto la storia.
Una vera e propria icona degli anni ’70 e ’80, rivoluzionario ed eclettico, riuscì attraverso il suo modo innovativo di concepire l’arte ad influenzare le masse, diventando uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Le sue opere, anche davanti ad un occhio completamente inesperto, sono immediatamente riconoscibili, opere che Warhol produce e riproduce in continuazione, che rappresentano in un certo senso la società del consumismo, un concetto che l’artista ha voluto contrastare con la propria arte attraverso la rappresentazione di oggetti e personaggi celebri, simbolo, appunto, di una società che tende a renderli invisibili dopo qualche momento di celebrità.

Alcuni critici hanno detto che sono il Nulla in Persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell’esistenza. Poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito meglio.
Cosa aspettate allora? Avete ancora alcuni giorni di tempo (fino al 5 maggio) per rivivere il mito di Andy Warhol in uno scenario davvero suggestivo!
Mariateresa Ripolo